🍀Mesopotamico andante. Dall'Iraq a Berlino Est
Storie dall'Iraq, nuovi tour e escursioni primaverili sul Ticino e in Val Grande
Ciao!
Questa è Pain de Route, cioè pan di via, la newsletter più imprevedibile dell’Est. Di Eleonora Sacco, che poi sarei io.
È lo spazio dove provo ad arrotolare i fili ingarbugliati di una vita senza copione, annuncio in anteprima gli eventi e i viaggi di gruppo e raccolgo qualche consiglio di ascolto e lettura. Esce quando deve uscire.
In breve: sono tornata da un intensissimo viaggio in Iraq a febbraio. È stato incredibile, l’ho raccontato a puntate in audio su Telegram (inizia da qui) e sulle storie Instagram. C’è molto altro da scrivere, ma qui sotto ne trovate un pezzettino. C’è l’idea di provare a farci un tour a capodanno. Vediamo :)
Ci sono novità su Kukushka: viaggi fotografici e un weekend lungo a Berlino Est dal 31 maggio al 2 giugno. Info più in basso.
Tornano anche le selvaticherie in Italia. Con Pietro Beretta faremo una notte in tenda e rafting dolce in gommone sul Ticino il 13-14 aprile e un’escursione in Val Grande a fine maggio.
Yalla.
Mesopotamico andante
E quindi questo è il Tigri. In Mesopotamia non ci sono montagne a indicare la via, solo la direzione dello scorrere del fiume, che porta a città, palmeti, prati, paludi, finché un fiume non si mescola con l’altro, in un abbraccio in qualche modo scontato, che sapevamo già dalle elementari. Shatt al-’Arab, si chiama, la sponda degli arabi. 150 chilometri di chiatte e petroliere dopo, c’è il Golfo. Quello dei pozzi, quello delle guerre.
Senza averlo ancora visto, a Baghdad tutto questo si respirava già - tra il vapore di shisha e i gas di scarico, le sigarette accese sotto i ritratti di Umm Khulthum, la polvere nell’aria illuminata dai raggi del sole di febbraio.
Baghdad è una città orizzontale, schiacciata dal suo stesso peso, allargata fino a strabordare sulle sponde di quel Tigri che la irriga dalla notte dei tempi. A Baghdad, con un fiume vecchio di migliaia di chilometri e di anni, non servono grattacieli. È il suo alternarsi di pieni e di vuoti a farla grande, lo sgomitare nei vicoli e l’asfalto degli svincoli a farla culla della civiltà. Confonde e tutto racchiude, nel suo caos deformato da due immensi spicchi azzurri, turgidi e cavi come frutto acerbo, eretti per i martiri di guerra - ormai chissà quale. Tra le ragnatele d’oro dell’International Palestine Hotel, oblò scintillante affacciato sulle autobombe. Tra gli zigomi sodi e le labbra rigonfie della manager del Pilot hotel, coi suoi ronzii, losche sale da pranzo e il basso continuo del traffico su al-Saadoun. Tra lo sguardo smarrito, offuscato da lenti sporche, di un autista di tuk-tuk che non sa cos’è il Museo Nazionale. A Baghdad è arrivato da poco e forse giustamente nessuno, prima d’oggi, gli ha chiesto di andare al museo. A Baghdad si va altrove.
C’era già tutto, lì dentro, e non lo sapevamo.
Ma il gomitolo della terra dei fiumi ha iniziato a srotolarsi in un momento preciso. Avvenuto per caso, sì, ma seguendo uno schema logico e consolidato. È il tempo sprecato che fa succedere le cose. Cambiando i piani, i pianeti si allineano. Così una sera siamo rimaste un’altra notte a Hindiya, anziché proseguire, ed è successa una magia.
«Ti amiamo teneramente»
Per ringraziarli di un'ospitalità esagerata, Arianna aveva preparato una pasta al pomodoro, tonno e piselli per tutti, mangiata all'irachena. Tovaglia di plastica usa e getta, seduti sulla moquette per terra, o al massimo con un materassino spesso mezzo centimetro sotto il sedere.
L'avevamo presentata come «pasta italiya» (anzi, per la verità pronunciato basta italiya), con ingredienti comprati al supermercato di una piccola città mesopotamica, dove avevamo trovato inaspettatamente anche un grana padano (passabile) e un olio extra vergine spagnolo (poco meno che passabile). Nonostante le premesse, la pasta si è difesa alla grande. «Non è abbastanza cotta», si era lasciata scappare la madre. Tempo di cottura 20 minuti, diceva la confezione, ma le altre ragazze, sorelle e cugine del nostro ospite, sembravano sincere: era buona.
Sul vecchio blog Altervista, ai tempi c’era un articolo sui cibi più facili e efficaci da cucinare agli ospiti Couchsurfing in viaggio, tenendo conto della reperibilità degli ingredienti in paesi strani e della buona resa data la scarsa qualità degli stessi.
Le paste più facili da fare che in tanti anni di nottate sui divani del mondo avevamo individuato erano pasta al pomodoro, tonno e piselli; pasta alla norma, un po' più complicata, ma la melanzana fritta è buona a qualsiasi latitudine, anche nell'Artico russo; o la carbonara, ma non nei paesi musulmani. Cucinare per gli ospiti è sempre un esperimento culturale grandioso, che ridimensiona l’ego culinario italiano e le smanie di colonialismo alimentare. I piatti italiani spesso all'estero nel mondo non occidentale non piacciono molto: per chi mangia speziato il nostro cibo sa di poco; la pasta sembra sempre cruda; la pizza margherita troppo poco farcita, all'estero piace sommersa di condimenti, e così via.
Ma al di là di tutto, cucinare per gli altri è un qualcosa che unisce e che porta in casa di una famiglia irachena di un'area rurale un'esperienza assolutamente nuova e altrimenti impossibile da provare. È come uno spettacolo privato, una finestra di evasione, un biglietto aereo per un luogo esotico difficile da immaginare.
Tra me e Arianna, con l’arabo ce la cavavamo tutto sommato bene: io so parlare male il dialetto che parlano a Socotra, non troppo lontano da quello iracheno, e capisco cosa ci dicono, mentre Arianna sa leggere e scrivere e conosce bene l'arabo classico, che però praticamente in Iraq nessuno capisce. Quando Arianna apriva bocca, suonava come un professore universitario tedesco che prova a parlare latino tra i pastori della Sila. Quella seconda sera, però, tornate a casa a sorpresa, volevo provare a spingere la conversazione un po’ più in là.
Chiedo a una ragazza il cellulare, le installo Google Translate e le insegno a usare la funzione audio, per parlare senza dover scrivere e poi tradurre e ascoltare la traduzione. In pochi secondi, si accende una scintilla nella stanza. È il tempo in più, quel tempo perso insieme a un altro essere umano, a farla brillare. Le ragazze, all’improvviso, si accalcano per registrare una domanda e ascoltare la nostra risposta, per fare a gara a cosa chiederci.
Parliamo dell'Italia, dei paesaggi che ci sono, di cosa piace loro dell'Iraq, dei loro sogni, di cosa vorrebbero fare da grandi, di cosa significa per due ragazze viaggiare in Iraq senza un uomo. Il primo messaggio che traducono, dopo essersi messe d'accordo e aver capito come funzionasse l'app, rimbomba nella stanza dopo un’attesa carica di trepidazione. La voce metallica e asettica, scattante del traduttore scandisce, lettera dopo lettera: «ti amiamo teneramente».
Ero commossa, e loro pure.
La mole mesopotamica iniziava a spaccarsi e potevamo finalmente guardare dentro le crepe. A Hindiya iniziava un viaggio dentro il viaggio, un sentiero che non sapevamo dove avrebbe portato. A grattare del grana padano scadente su una pasta per loro cruda e per noi scotta, a tradurre che ci piace leggere, ascoltare la musica, andare in montagna; a dirci a vicenda che eravamo bellissime e brave, perché le parole questo ci permettevano di dire, ma in fondo era quello il vero nocciolo delle cose. A giurare che Nergiz sarebbe diventata una brava dottoressa, Nora una brava insegnante, ad augurare una vita splendida per il matrimonio in arrivo di Zainab. E a dirci, intendendolo davvero, che ci amavamo teneramente.
Un salto a Berlino Est e altre piccole novità
Su kukushkatours.it c’è qualche novità oltre ai tour standard primaverili e estivi.
Faremo un piccolo tour di Berlino Est guidato da Gianluca Pardelli, fondatore di Soviet Tours e partner tecnico di Kukushka. Una giornata intera dedicata al periodo ‘sovietico’ di Berlino, una a quello DDR, e l’ultima mezza giornata per ciò che rimane fuori. Vi porteremo in posti che non pensavate nemmeno esistessero. Ci sarò anche io a fare il giullare di corte.
Attenzione! È un tour che include solo il servizio di guida. Voli, alloggio, pasti e abbonamento della metro sono a carico vostro. È aperto anche ai bambini (gratis), ci sono solo 16 posti e costa 150€. 31 maggio - 1 - 2 giugno. Le iscrizioni aprono domani 19/3 alle 19.00.Ci sarà una nuova linea di viaggi speciali, interamente dedicati alla fotografia in diverse modalità. Alcuni saranno viaggi itineranti con un fotografo, altri viaggi-reportage stanziali, con l’obiettivo di costruire il proprio progetto su un tema specifico e con la guida tecnica di un professionista.
In partenza:
Kazakhstan with Roberto Conte, From Almaty to Astana across endless steppes and Soviet memories. Co-autore di Soviet Asia e Brutalist Italy, entrambi editi da Fuel Publishing, nonché gagliardo primo ospite di Cemento podcast in 01.02 Viaggi Brutali, Roberto Conte è un fotografo di architettura. Ha già guidato tour architettonici in Serbia, Uzbekistan e Tagikistan. Questo tour del Kazakistan sarà in inglese e aperto a un pubblico internazionale. 25 giugno - 4 luglio, 2350€
Delta del Danubio con Pietro Romeo, un viaggio reportage tra la comunità lipovana in Romania. Pietro Romeo è un fotogiornalista, fotodocumentarista e docente di fotografia. Ha pubblicato per Die Tageszeitung, Specchio, La Stampa, InsideOver, Il Reportage, Geographical Magazine, Rolling Stone Italia, Vice Deutschland e collabora con l’agenzia fotografica Parallelozero. I lipovani sono un gruppo etnico slavo di vecchi credenti stanziato tra Romania, Moldova, Ucraina e Bulgaria. Fine agosto - inizio settembre, presto disponibile.
Tour estivi: quel che rimane
I tour estivi di kukushkatours.it sono andati quasi tutti sold out. Ci sono tante persone in esubero e mi dispiace, ogni anno non sappiamo come fare. Con gruppi piccoli, pochi tour e itinerari cuciti a mano la disponibilità non è industriale.
Ci sono tre alternative:
potete riprovare a iscrivervi ai tour di quest’inverno: stiamo pensando di proporre un giro in Iraq a capodanno. Oppure aspettare la prossima primavera.
posso organizzarvi il viaggio in consulenza, dandovi le dritte giuste per partire in completa autonomia. Scrivetemi pure.
potete fare un tour privato su misura con solo le nostre guide locali. Possiamo anche organizzare con un piccolo gruppetto di altre persone in lista d’attesa per abbassare i costi. Scriveteci.
Di tour estivi rimane:
Serbia e Bosnia, con Giorgia Spadoni, 1 - 11 agosto, 1790€ // 1 posto!
Moldova e Transnistria, con Gianluca Pardelli, 22 - 27 settembre, 1290€ // disponibile
Vi aspettiamo ♥
Prossimi eventi
Il 13 e 14 aprile con Pietro Beretta proponiamo un giro di due giorni in rafting dolce sul Ticino, con una notte in tenda in mezzo a un fiume che lambisce i grandi mostri dell’antropizzazione padana, rimanendo senza argini e selvaggio per gran parte del suo corso. Solo 6 posti. 180€ con tre pasti e noleggio attrezzatura inclusi. Programma, info e iscrizioni (già aperte) qui.
Il 23 maggio mi troverete in after dopo un volo di ritorno dal Kazakistan al concerto dei CCCP al Magnolia, a Milano. «Fedeli alla linea, anche quando non c'è / Quando l'imperatore è malato / Quando muore o è dubbioso o è perplesso / Fedeli alla linea, la linea non c'è / Fedeli alla linea, la linea non c'è / Fedeli alla linea, la linea non c'è». Ci si vede lì 🎶 (mi fa scassare che quando vivevo a Mosca c’era un supermercatino di fronte al mio dormitorio che si chiamava Magnolia e ogni volta me l’immaginavo come un finto supermercato dove in realtà si tenevano mega concerti segreti)
Il 25 e 26 maggio in after dal Kazakistan e in doppio after dal concerto dei CCCP andremo a purificarci in Val Grande, sempre con Pietro Beretta. Questa volta con un itinerario nuovo, finalmente con meno dislivello (anche se c’è qualche passaggio tecnicamente complesso, ma affrontabile) e un chicco in più di comfort: dormiremo con un piccolo contributo nella baita dell’unico e orgoglioso residente-eremita della Val Grande, il leggendario Piero. Sensazione di trovarsi tra gli hobbit in Contea: +100. 140€ con tre pasti e contributo bivacco inclusi. Programma, info e iscrizioni (già aperte) qui.
Il 21, 22 e 23 giugno, torna l’escursione in Friuli con la guida escursionistica Nicola Ceschia che l’anno scorso era stata letteralmente un sogno. Dettagli un po’ più avanti.
Consigli stravolti
Tra il turbine dei tour e il viaggio in Iraq sono stata una scarsa lettrice e ascoltatrice. Ho però comunque qualche cosina da consigliare:
📖 La Nuova Russia di I.J. Singer è un bel reportage da una fase di cui si legge sempre troppo poco, la grande transizione della metà degli anni ‘20, tra la morte di Lenin e l’ascesa di Stalin. Me l’ha regalato Adelphi, consiglio molto.
📖 Ho riletto Kobane Calling di Zerocalcare. Di Kurdistan iracheno ho visto e capito molto poco ma ho percepito che non è il luogo giusto per capire l’essenza del grande Kurdistan. Un fumetto come quello di Zerocalcare lo è, bellissimo.
📖 Che devo accattarmi ad occhi chiusi quanto prima: La Russia si ribella di Maria Chiara Franceschelli e Federico Varese.
🎥 Al Beltrade ho visto Sconosciuti puri, un film sull’anatomopatologa Cristina Cattaneo e la sua battaglia per il riconoscimento di quei cadaveri che non hanno un nome. Dal Labanof passano scheletri vecchi di duemila anni, così come i corpi che Milano rigurgita. Ma soprattutto i corpi politici degli oltre mille morti del naufragio del 18 aprile 2015 nel canale di Sicilia, che la prof.ssa Cattaneo ha voluto identificare per dare loro un nome e per dare ai loro parenti il diritto di sapere, vedere, toccare. I diritti dei morti sono i diritti dei vivi. Da allora, la battaglia legale è arrivata al Parlamento Europeo. Ad oggi, zero risposte.
L’ultima proiezione è domani 19 marzo alle 15.40 al Beltrade, qui qualche altra proiezione nei prossimi segnalata a Firenze, Roma e Bologna. Bellissimo, da non perdere.🎧 Sto ovviamente ascoltando Totale di Jonathan Zenti. Difficile descrivere che cos’è l’ultimo gioco di prestigio di Jonathan, sicuramente chiamarlo podcast è riduttivo. Apocalisse con una punta di comicità perfetta per i tempi distopici in cui viviamo.
🎧 Ho riascoltato tante nuove puntate di Conflicted, il podcast sui conflitti tra Asia Sud-Occidentale e Nord Africa a cura di Thomas Small e Aimen Dean, ex jihadista di Al-Qaida diventato spia per otto anni. Nonostante tante analisi siano opinioni anche abbastanza discutibili e lascino trasparire una visione del mondo abbastanza schierata, loro due insieme (entrambi fuori come delle mine) mi sono veramente simpatici e lo ritengo un podcast comunque utile per avere un’idea generale su questione obiettivamente davvero complesse. Ultimi episodi ascoltati: Iraq, Anti-Soviet Jihad, The Mind of a Fundamentalist e ho iniziato l’ultima serie di episodi sullo Yemen.
🎧 Ho iniziato ad ascoltare L’ambasciatore straordinario, podcast di Rai Play che ricostruisce la vita di Luca Attanasio, ucciso in RDC a febbraio 2021 mentre ricopriva la carica di ambasciatore italiano nel paese. Carino, non indimenticabile ma interessante
🎧 Qualche algoritmo mi ha consigliato Congo, una storia sbagliata, del Sole 24 ore. Forse episodi un po’ troppo brevi per i mattoni a cui sono abituata io, ma fa una bella panoramica della storia terribile e a tratti delirante dell’immensa Repubblica Democratica del Congo.
📖 Libri che ho ricevuto in regalo (grazie!) e che sembrano interessanti: Tamás Krausz, Lenin - Una biografia intellettuale (1870 - 1924), probabilmente la più autorevole ricostruzione della vita e del pensiero del leader bolscevico; La locanda ai margini d’Europa, storia che mi incuriosisce moltissimo, di Enrico Maria Milič, che ho conosciuto di sfuggita al Trieste Film Festival; Le affinità non elettive di Igor’ Višneveckij, a cura e con traduzione dell’amica Iris Karafillidis.
Un abbraccio e a presto,
Eleonora
Ah quanto è bello ricevere le tue email!
Eleonora, aspettiamo tanto un altro tuo libro! :)
(no non voleva metterti pressione ma dire che ci fai viaggiare in tanti modi, e uno sono le parole!) <3
I love what you wrote Nora!