Ultima chiamata: capodanno in Albania
Parti con noi a capodanno in uno dei paesi più selvaggi d'Europa, dal 26 dic al 2 gen
Ciao!
Da quando sono tornata il sole non ha quasi mai fatto capolino nello strato lattiginoso di nuvole e sto tirando avanti a tisane di fiori estivi raccolti in ogni dove - in Tusheti, in Piemonte, in Armenia, in Albania. Mi guardo le mani con la pelle secca e abbronzata per nulla, perché qui non serve più. Sono ancora in quella fase liminale in cui mi godo la pioggerellina leggera, per cui non val la pena tirar fuori l’ombrello, e le foglie che cadono - mi costringono a stare un po’ tranquilla a covare nuovi progetti e a preparare i nuovi viaggi di gruppo.
Sono tornata da Socotra meno di una settimana fa, mi sono lanciata immediatamente per bivacchi in Val Grande, ho gambe, braccia e schiena ufficialmente rotti e quindi mi trovo allettata a fare l’ultima chiamata per il viaggio in Albania: ci sono ancora posti per il capodanno balcanico, accorrete!
Da stamattina (ho ancora il ritmo socotri e mi sveglio sempre all’alba) a casa mia suona la Fanfara Tirana, con quel casino organizzato da carrozzoni e matrimoni kitsch ed esagerati, riassunti brillantemente in titoli come No Guns to the Wedding. C’è un filo rosso di godimento e noncuranza del caos che collega posti dove l’anarchia regna sovrana, come Socotra, e il Caucaso, e i Balcani, che voglio squarci questo cielo smorto come un fulmine di paillettes e trombe stonate.
A capodanno festeggeremo a Tirana!
Il gruppo c’è già, rimangono gli ultimi posti: sei ancora in tempo per farti abbracciare dalla calorosa ospitalità albanese, rincorrere gli ultimi strascichi di sole estivo e tuffarti nel caleidoscopio culturale di questo piccolo paese balcanico.
Da Tirana esploreremo i paesaggi selvaggi del sud albanese, terra di contaminazioni e musica polifonica, echi di Grecia e di Impero Ottomano, di macchia mediterranea e pini neri, poderose fortezze e strascichi della storia più buia e controversa.
Tanto vicina all’Italia, quanto ricca di radici che vengono da molto, molto lontano.
Il viaggio in breve:
8 giorni e 7 notti
dal 26 dicembre al 2 gennaio
da 5 a 12 partecipanti
guida locale Soviet Tours
mio accompagnamento 24/7
ci sposteremo con un minibus privato
overdose di burek garantita
1090€
Il programma e la descrizione dettagliata dell’itinerario sono qui.
Per qualunque domanda sono sempre qui.
Ti aspettiamo ♥
Consigli stravolti
Ritornata dal buco nero mediatico di Socotra, mi sono buttata a capofitto nel mare dei prodotti culturali per recuperare tutto il tempo perso. Oggi, consigli a tema Albania.
Fanfara Tirana per un po’ di entropia balcanica molto più sofisticata di quello che sembra - con tributi ai generi più disparati e motivi tradizionali da tutta l’Albania, ma anche strumenti musicali unici del paese.
I Guttersnipe, i ragazzi di strada, sono il primo gruppo punk albanese formatosi a Tirana negli anni ‘90, subito dopo il crollo del regime Hoxha, dove il rock e ovviamente il punk erano illegali. Pazzissimi e super spacconi.
La voce struggente di Merita Halili, interprete in chiave pop del repertorio tradizionale albanese, ma anche turco e rom. Se si chiudono gli occhi, ci si sente un po’ nei Balcani, un po’ da qualche parte in Anatolia, un po’ in qualche profumata città dell’Arabia o della Mesopotamia. Evocativa.
L’iconica e poliedrica Vaçe Zela, classe 1939, che trionfa in piena era Hoxha ai più importanti festival musicali albanesi, diventando nota anche nei più remoti villaggi dell’Albania e non solo. Una voce fiabesca, da un’altra epoca.
Un film: Lamerica di Gianni Amelio, consigliatomi da Gianluca Pardelli di Soviet Tours. Spiazzante, struggente e assolutamente da vedere.
Un libro: La città di pietra di Ismail Kadare, sulla scoscesa e abbacinante Argirocastro - occupata da italiani, greci e tedeschi. Una pietra miliare della letteratura albanese.
Per oggi è tutto. Vi aspetto in Albania.
Eleonora